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Lui & Lei
Storie di sesso di campagna - parte seconda; alla Gina piace tanto il cazzo
di boschettomagico
25.11.2019 |
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"-Te l'avevo detto prima e lo confermo ora..."
Succhiare il cazzo alla Gina piaceva proprio tanto, che fosse quello dello zio o quello di Don Cristiano alla ragazza non ne fregava nulla, l'importante era sentire in bocca quel cilindro di carne che pulsava per le emozioni che la sua lingua sapeva dare e che esplodeva poi nella sua gola quelle scariche di sborra calda che tanto la entusiasmavano.Di notte poi la Gina nel suo letto se la sgrillettava a tutto spiano pensando a quegli uccelloni duri come l'acciaio e si regalava degli orgasmi che la costringevano a tapparsi la bocca per non urlare in piena notte tutto il godimento che si sapeva regalare.
Col tempo però la cosa non le bastava più e sentiva sempre più il bisogno di provare un cazzo dentro di se.
Sia Don Cristiano per i suoi principi religiosi che zio Francesco per la sua relazione parentale pur desiderandolo si tiravano sempre indietro per cui alla Gina rimaneva dentro di se una voglia repressa.
Non sapeva però che la svolta era alle porte, da giorni soffriva di problemi digestivi, dopo mangiato aveva sempre dei dolori allo stomaco piuttosto violenti e il padre un giorno le disse
-Gina vai a farti vedere dal dottore...è giovane ma è molto bravo, io ci sono stato un paio di volte e ha sempre risolto i miei problemi di salute.
L'ambulatorio medico della frazione era aperto ogni martedi pomeriggio e la Gina si è così presentata dal medico.
Il dottorino si chiamava Giorgio, era giovane ma molto cordiale e mise subito la Gina a suo agio...
-Sono la Gina la figlia del Michele...
-Ah si la figlia del Michele...un gran brav'uomo tuo padre...dimmi Gina cosa posso fare per te...
-Ogni pomeriggio dopo aver mangiato ho sempre problemi di digestione, e per due ore sento delle fitte allo stomaco piuttosto dolorose...
-Bene...togliti la camicetta che diamo una controllata...
La Gina si è tolta la camicetta ed è rimasta colpita dallo sguardo che il dottorino ha lanciato ai suoi prosperosi seni...i suoi occhi si sono praticamente illuminati e il suo colorito è andato subito a imporporarsi di rosso intenso.
Con le mani accarezzava la zona dello sterno della ragazza dicendo
-Sei un tipo nervoso vero Gina...ti sento molto rigida, tesa, non sei rilassata...e la digestione diventa difficile...penso che potrebbero essere problemi di reflusso...le sue mani a tratti risalivano e le sue dita sfioravano i seni della ragazza, alla Gina quel contatto non dispiaceva affatto ma al dottore dispiacevano ancora meno e ogni volta che le sue dita arrivavano a sfiorarla il suo rossore aumentava a vista d'occhio e il suo sguardo era ormai incollato alle tette prosperose della Gina.
Il dottor Giorgio aveva il camice sbottonato e la Gina vedeva che alla patta dei pantaloni c'era un notevole rigonfiamento, segno che il porcone si stava eccitando a sfiorarle il seno.
Giorgio a un certo punto si è staccato da lei e accorgendosi della sua buffa erezione si è subito seduto al tavolo che fungeva da scrivania per nascondere il suo poderoso gonfiore, e ha cominciato a scrivere la ricetta...
-Puoi rivestirti Gina...penso che sia proprio un problema di reflusso...prendi queste pastiglie una volta al giorno e martedi prossimo vieni a riferirmi se hai avuto dei miglioramenti...
La Gina ha preso la ricetta e ha guardato la mano del medico che...purtroppo portava la fede...ma ha notato pure che la mano del dottorino tremava in modo evidente...accidenti le sue tettone avevano fatto colpo...
Uscita dall'ambulatorio il corridoio che fungeva da sala d'attesa era deserto, la Gina si è fermata sulla porta che dava sulla strada a leggere la ricetta, e si è stupita nel sentire che il dottore aveva dato un giro di chiave alla porta dello studio.
Uscita in strada la ragazza ha aspettato che passasse un carro trainato dai buoi carico di fieno e poi invece di prendere la strada di casa ha costeggiato il caseggiato dell'ambulatorio andando in un orto ormai abbandonato posizionato a fianco della finestra dello studio, con al centro un vecchio melo.
Le persiane erano chiuse ma mancavano molte stecche di legno per cui era facile vedere all'interno e la scena che si è presentata alla Gina l'ha fatta sobbalzare per la sorpresa... Giorgio se lo stava menando di gran carriera guardando con gli occhi il soffitto e dandoci dentro di brutto...gli occhi della Gina hanno puntato subito l'uccello del medico...non era dotatissimo come quello di Don Cristiano o di suo zio Francesco ma era un cazzo giovane e duro che la attizzava ugualmente...la sega è stata velocissima, il medico prima di venire ha strappato un foglio del ricettario e ha sborrato sopra senza sporcare il pavimento...la Gina avrebbe voluto rimanere lì ma un trattore stava sopraggiungendo per cui ha dovuto abbandonare malvolentieri la sua postazione.
Il martedi seguente però la Gina era di nuovo all'ambulatorio...che come al solito era deserto...il dottor Giorgio nel vederla ha sparato un sorriso trentadue denti che hanno fatto capire alla ragazza che sicuramente la stava aspettando con trepidazione...
-Allora Gina come va?
-Molto meglio...ho avuto solo due attacchi e di minore intensità...
-Bene siamo sulla strada giusta...e quasi in tono di supplica ha continuato dicendo...fatti dare un'occhiata.
La Gina si è subito sbottonata la camicetta, aveva indossato il reggiseno più piccolo che aveva e le sue tettone sembravano dovessero esplodere da un momento all'altro, Giorgio a quello spettacolo della natura è subito avvampato e i suoi occhi si sono illuminati a festa...
Ha cominciato a palpare lo stomaco della ragazza con le dita che volontariamente si accostavano sempre più alla parte inferiore dei seni, e sussurrava
-Si...si...sei molto più rilassata...lo stomaco si sta disinfiammando...ma ad infiammarsi era invece il suo cazzo che aveva già gonfiato la patta dei pantaloni, il medico se ne era accorto, per cui si è abbottonato il camice che però solo in parte celava la sua eccitazione e lo rendeva ancora più buffo...dopo altre palpate sempre più audaci è andato alla scrivania e ha detto alla Gina di rivestirsi.
-Finisci la scatola delle pastiglie vecchie... poi prendi queste che ti prescrivo ora e che sono meno concentrate... le prendi a giorni alterni,e poi solo se hai uno dei soliti attacchi.
La Gina ha controllato ancora la mano del medico che era sempre tremolante...sembrava che il dottore vedesse l'ora che se ne andasse per potersi sparare la sua sega...
E' uscita dallo studio, ha aspettato il giro di chiave e poi prontamente è corsa nel prato al suo posto di osservazione, era una serata leggermente brumosa e non c'era nessuno in giro, Giorgio questa volta si è calato le braghe e come la volta precedente ha cominciato a menarselo...alla Gina piaceva molto guardarlo...e sapere che tutto nasceva dalla vista dei suoi seni la riempiva di orgoglio e la portava ad eccitarsi a sua volta...così che si è inginocchiata e la sua mano è scesa in mezzo alle cosce, ha scostato le mutandine e ha cominciato a sgrillettarsela con la stessa foga con cui il medico si menava il cazzo...il suo orgasmo è esploso proprio quando Giorgio ha preso il solito foglio e lo ha riempito di sborra calda...era stato sicuramente il ditalino più appagante della sua vita.
Mentre tornava a casa e si sentiva le cosce e le mutandine fradice la Gina architettava già il suo piano per conquistare il dottore.
Il martedi seguente era di nuovo all'ambulatorio, questa volta c'era già un paziente nello studio e mentre aspettava era pure arrivata la vecchia Desolina...che ha cominciato a chiacchierare con la ragazza...quando il paziente è uscito la Gina ha detto alla Desolina
-Vada prima lei...che poi dovrà sicuramente cucinare...
La vecchia ha accettato molto volentieri e in pochi minuti è uscita poi dallo studio...
Quando Giorgio ha visto la Gina è rimasto sorpreso...sicuramente non l'aspettava ma il suo sguardo si è ben presto illuminato...
-Gina non dirmi che la situazione è peggiorata...
-No le cose lì vanno bene ma da qualche giorno ho dei dolori strani alla pancia...
-Che tipo di dolori?
-Come delle scosse elettriche, che mi attraversano tutta la pancia e mi devo massaggiare fino a che non spariscono...
-Beh...devo chiederti di toglierti la gonna
La Gina senza battere ciglio ha obbedito...aveva messo le mutandine più sexi del suo repertorio e lo slippino non riusciva a nascondere la folta peluria del suo boschetto magico...questa volta però il dottor Giorgio anzichè arrossarsi è impallidito, e i suoi occhi si sono incollati a quei peli ramati che fuoriuscivano dal pizzo verde degli slippini della Gina.
Con movimenti lenti e impacciati il medico ha posato le mani sul ventre della ragazza all'altezza dell'ombelico chiedendole...
-Ti fa male qui?
-No...più giù...
Giorgio è sceso delicatamente ma la Gina con tono deciso
-Più giù...più giù...
Ora le mani del dottore sfioravano i peli...il suo pallore era sparito ed era ora rosso come un peperone...
La Gina invece sentiva che quelle mani le stavano dando molto piacere...ha allargato le cosce, e ha alzato il sedere che fare in modo che la sua figa incrociasse la mano...
-Ecco dottore...proprio lì sento le scariche e accarezzandomela poi spariscono...ora le sento sa...provi a massaggiarmi lì...
Giorgio era ormai cianotico, il suo dito è sceso alla fessura del nido e la Gina con un secondo colpo di reni l'ha fatto aderire ancora di più alle sue grandi labbra...
-Più che un dolore sento un fuoco dentro lì... ma se me la tocca passa tutto...
-Gina ma tu sei ancora vergine?...
-Si dottore ma secondo me i dolori vengono per quello...
Il dottore era ora immobile con lo sguardo incollato al ventre della ragazza, rimuginava dentro di se e si suggeriva da solo...
-No...non posso...non posso....ma intanto la sua mano accarezzava la figa della Gina che si stava bagnando come una spugna...
-Si che puoi... mica puoi ammazzarti di seghe ogni volta che vengo qui...
Giorgio è rimasto choccato da quella risposta...
-Gina ma io sono sposato...
-Ma cosa me ne frega...e dicendo così la Gina si è tolta le mutandine mettendo in mostra la sua passera pelosa e desiderosa di cazzo...
Il medico si è allontanato ha aperto la porta dello studio, il corridoio era deserto, è andato all'ingresso e ha chiuso a chiave la porta...poi di corsa è tornato al lettino si è calato i pantaloni e ha appoggiato la cappella del suo uccello sulla fessura della patacca della Gina che a quel contatto ha avuto un brivido e ha spalancato le cosce al massimo
Giorgio gliel'ha allora puntato e ha detto
-Cercherò di essere il più dolce possibile...e con certosina pazienza ha cominciato a penetrare la Gina...
Il suo andirivieni era dolce e lento...un leggero dolore per la Gina che era lubrificatissima e il medico era dentro di lei...
Alla Gina sentire l'uccello che entrava in lei e le violava la sua intimità per la prima volta piaceva...così come le piaceva la dolcezza con cui Giorgio l'aveva sverginata...e il suo orgasmo le ha fatto capire che i suoi ditalini erano cazzate e quello era il vero godere...un secondo orgasmo ha portato il dottore ad abbassarsi su di lei e cercare la sua bocca...era la prima volta che la Gina baciava un uomo...e godere così non la faceva pentire minimamente di quello che aveva appena fatto...
Ora anche il dottore ha avuto un gemito, si è staccato con estrema velocità dalla Gina e ha sborrato sulla carta che ricopriva il lettino...la Gina ha voluto vederlo sborrare...il suo cazzo era leggermente sporco di sangue...ma mai sverginamento era stato così piacevole e così allo stesso tempo indolore...
I due giovani si sono ripuliti...Giorgio ha baciato ancora con passione la Gina che a sentirsi quella lingua che le frullava in bocca ha socchiuso gli occhi e ha maledetto il fatto che Giorgio fosse sposato.
-Gina tu mi piaci...mi prendi un casino...ma promettimi che non minerai mai il mio matrimonio...
-Te l'avevo detto prima e lo confermo ora...
-Vieni ogni martedi...sento che non posso fare a meno di te...
-Si Giorgio...e prima di accomiatarsi gli ha infilato ancora la lingua per un ennesima limonata piena di sensualità.
Da quel giorno la Gina ogni martedi andava a farsi la sua scopata con Giorgio...arrivava all'ambulatorio all'ora di chiusura, lui chiudeva la porta a chiave e se la ripassava senza fretta...e la Gina si gustava quella chiavata che per lei era il momento più piacevole dell'intera settimana.
Un martedi però si trovò un biglietto dove il dottore comunicava che quella settimana non poteva prestare l'assistenza medica...
La Gina nel tornare a casa era moscia moscia...la sua passera era preparata al divertimento e quell'inghippo l'aveva mortificata...ma arrivata a casa la sua mente diabolica aveva già pensato a un piano alternativo.
E' entrata nella conigliera e lo zio Francesco nel vederla si è subito sbottonato la patta e ha tirato fuori il cazzo convinto che lo stava attendendo il sempre gradito pompino della nipote.
La Gina però si è sbottonata la gonna, si è abbassata le mutande e mostrando la sua figa pelosa allo zio che mai aveva potuto ammirare quanto fosse succulenta quella passerotta giovane e calda, si è seduta su una gabbia e ha detto
-Zio...hai sempre detto che ti sarebbe piaciuto rompermela ma che non potevi farlo perchè eravamo parenti...ebbene ora che non sono più vergine...potresti assaggiarla lo stesso...a quelle sconce parole Francesco è rimasto letteralmente di stucco...con lo sguardo incollato a quella giovane figa pelosa in primo piano...quasi balbettando ha risposto alla nipote
-Sul serio non sei più vergine?...Ma chi è stato!!!
-Zio non si chiedono certe cose a una donna...ma è la pure verità credimi...non farti più problemi, allora cosa ne dici...ti piace la mia passerotta?...e così dicendo ha allargato le gambe per offrire quel frutto proibito...
Francesco ormai era nel pallone...si è avvicinato alla nipote e il suo cazzo era di colpo in piena erezione...la Gina lo ammirava con cupidigia, sembrava a un pezzo di ramo di quel ciliegio verso il quale Francesco andava a pisciare...un uccello quasi mostruoso, completamente diverso da quello di Giorgio...lo zio si è avvicinato a Gina e ha puntato la sua cappella rosso fuoco a quella fighetta calda e... come ha sentito il suo calore senza un minimo di riguardo lo ha infilato dentro...
La Gina si è sentita letteralmente squassare... il cazzo dello zio era notevolmente più dotato di quello di Giorgio e per lei non ancora completamente elastica era come se stesse subendo un secondo sverginamento...ma come la sua figa si è adattata a quel grosso randello, nonostante il modo di fare ruvido e quasi brutale dello zio la puttanella ha cominciato a godere di quel diverso modo di scopare...
Francesco quasi in preda ad un raptus faceva uscire e rientrare l'uccello in quel pertugio divino con una andatura al galoppo sfrenato, guardava il buchino della Gina che si chiudeva alla sua uscita per poi improvvisamente dilatarsi quando lui la rimontava eccitandosi come mai gli era successo.
Il vecchio porco era al massimo della libidine e scopava la nipote come un automa
ripetendo all'infinito una unica frase
-Che figa calda che hai Gina...che figa calda che hai...
-Zio ti piace pompare la Gina vero?
-Se mi piace...c'hai un fighino stretto che è la fine del mondo...altro che la patacca slabbrata di tua zia Benilde dove ormai ci ballo dentro...però a quanto vedo anche a te piace il cazzone dello zio vero?...Stai sbrodolando come una maiala...ti bagni come una fontana...
In realtà alla Gina quella scopata senza troppi ghirigori piaceva e come...
Una lunga serie di orgasmi ha accompagnato i tremendi colpi dello zio che si godeva le smorfie e i mugugni che la nipote gli offriva e alla fine ha tolto il suo cazzo e ha cominciato ad innaffiare di sborra la camicetta della nipote con dei potenti schizzi come quando con la gomma dell'acqua bagnava l'orto.
La Gina è rimasta allibita dalla quantità di sborra bollente che le sferzava addosso...
-Sei proprio una puttanella coi fiocchi Gina... ti piace proprio il cazzo, lo si vede lontano un miglio....ogni volta che vorrai gustartelo vieni pure qui e sarò ben felice di schiaffartelo dentro...
Quando la Gina è scesa dalla gabbia ha sentito le gambe che le stavano tremando...è rimasta immobile qualche secondo per recuperare l'equilibrio e poi si è diretta alla porta della conigliera preoccupata per la camicetta strafatta di sborra...se suo padre la vedeva cosa poteva raccontare...fortuna vuole che nel frattempo era scoppiato un fragorooso temporale con un improvviso acquazzone che la stava ora praticamente risciacquando.
La sera a letto la puttanella di campagna rifletteva sulle sue avventure e capiva che con Giorgio si faceva l'amore mentre con lo zio invece scopava al limite della decenza...cercava differenze ma sapeva solo una cosa...entrambe le cose le piacevano... e tanto...
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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